Ischia ovviamente non è solo turismo ma anche ricca di storia. Da recenti studi e ricerche geologiche effettuate da famosi ricercatori di fama mondiale come ad es. i Prof. Giorgio e Paolo Buchner e da Don Pietro Monti, sono emerse ipotesi abbastanza attendibili circa il primo insediamento dell’essere umano sull’isola. Dalle ossa rinvenute sulla collina di San Michele e a Campagnano, è stato accertato che già nel 3500 a.C. l’esistenza delle prime tracce umane su quest’isola. Solo intorno al 1940 il Prof. Giorgio Buchner porta alla luce un gruppo di tombe ai piedi del Monte Vico a Lacco Ameno che faceva parte di una necropoli risalente all’epoca tra il 8° e 7° secolo. In questa area è stata trovata anche la famosa Coppa di Nestore dove l’iscrizione che viene riportata risale all’8° secolo e costituisce il più antico esempio di scrittura alfabetica dell’occidente. Tra gli innumerevoli reperti in creta ritrovati si presume che qui fossero insediate parecchie fabbriche di terracotta, da qui l’origine del nome PITHECUSA (Pithoi che in greco sono i vasi di terracotta). Successivamente dopo la scomparsa di Pithecusa, sull’isola si insediò un nuovo insediamento che prese il nome di Aenaria, ma ebbe breve vita a causa si pensa di uno spaventoso bradisismo che distrusse l’insediamento. Infatti nelle acque di Cartaromana a pochi metri di profondità si possono ammirare i reperti di un’antica cittadina che prende proprio il nome di Aenaria. Degno di essere citato è il periodo del 474 a.C. quando i cumani occuparono l’isola dopo la battaglia di Cuma contro gli etruschi. Grazie all’aiuto di Gerone il tiranno di Siracusa l’isolotto dove ora sorge il Castello Aragonese fu concesso a quest’ultimo e da allora inizio la storia del castello. Dopo l’sola passò al controllo di Roma che la barattarono con l’isola di Capri, poi seguirono una serie di invasioni da quelle germaniche a quelle degli angioini fino ad arrivare a quelle degli aragonesi. Con Alfonso V re di Spagna il castello incominciò a trasformarsi in una vera e propria fortezza, il vecchio ponte di legno che lo collegava con la terra ferma fu sostituito in uno in pietra, vennero costruite le grandi mura difensive e il tunnel scavato nella pietra lungo 457 metri che collega il castello al ponte. Dopo Alfonso V subentrò Ferrante d’Avalos che celebrò le sue nozze con la famosa poetessa Vittoria Colonna, ad un successivo breve periodo di tranquillità seguirono le prime incursioni piratesche, fu allora che nell’isola vennero erette diversi torri di avvistamento, le più famose si trovano a Forio, erano circa 16 ora ne troviamo solo 13 da qui venivano avvistati le navi dei pirati e la popolazione veniva avvertita con il suono delle campane in modo che potesse mettersi in salvo o sulle alture o nelle torri, la torre più famosa è quella del Museo di Forio. Subito dopo seguí ad Ischia la dinastia dei borboni, Ferdinando II fece costruire una dimora estiva l’attuale palazzo reale e trasformò l’antico lago di Ischia nel Porto attuale. Durante le successive guerre di indipendenza sull’isola vennero imprigionati molti uomini illustri del tempo, come Silvio Spaventa, il Pironti, Carlo Poerio ed il Settembrini. Molti uomini ebbero la fortuna di conoscere la nostra isola per le sue bellezze, tra cui Baldassare Cossa, Benedetto Croce e moti altri ancora.